"Sahara esprime l'accettazione della mia parte artistica che ha sempre tentato di fondersi con la mia parte umana, formando quello che per me è il processo di creazione musicale fondato sull'equilibrio di controparti, seguendo per certi versi il concetto filosofico dello yin e lo yang; in questo caso lo yang è rappresentato da Giuseppe (ovvero me stesso) e lo yin da Mavì. Il brano raggiunge il suo punto critico nel momento in cui la battaglia interiore innescata tra Giuseppe e il suo demone artistico si placa rassegnandosi alla concretezza, rappresentata dallo scorrere del tempo. La rassegnazione si trasforma poi in consapevolezza che infine rende l'idea materia e quindi opera musicale"
Conto le righe sul legno di questa baita
Racconti di questo tetto ti
sento anche se fuori nevica
Dimmi domani di me che sará
Se la tua aroma profumerà ancora
Mi innamorerò di te madame
Perché uccidi queste serpi viola
Ma il tuo amore é come il ramadan
A volte non lascia niente in gola
Con te viaggio chiuso dentro un loft
non mi basta neanche un tera a zona
Sei come il Sahara
Sei con me Sahara
sai com’é il Sahara
Senza te sará
Come dentro Gaara
Sei come il Sahara
Sei con me Sahara
sai com’é il Sahara
Senza te sará
Come dentro Gaara
Sei bella e maledetta
ma che fretta c’era di far nascere un fiore
Non si può correre a volte
Non si può risolvere a botte
A volte sto mondo assomiglia a “The Forest”
Sei un chiodo nel cuore
Sei Kyoto sta notte
E se potessi farei un manga di te
Ma sto deserto chiama il demone che c’é in me
Save me
Sei come il Sahara
Sei con me Sahara
sai com’é il Sahara
Senza te sará
Come dentro Gaara
Sei come il Sahara
Sei con me Sahara
sai com’é il Sahara
Senza te sará
Come dentro Gaara